Oggi ospitiamo un articolo di Michele Cilifrese, che ci parla della sua esperienza in un paese diverso dall’Italia.
Ciao a tutti, sono Michele e ho 23 anni e sono laureato in mediazione linguistica. Oggi vorrei parlare di un’esperienza fuori dall’Italia che, per me, è stata molto importante e significativa: vivere all’estero attraverso il programma Erasmus, e quello che ne è scaturito dopo. Un’esperienza che mi ha dato molto, mi ha fatto conoscere e capire tante cose, creandomi un’apertura mentale che ha generato un benessere inspiegabile.
Michele Cilifrese
L’Erasmus, per come l’ho vissuto, è stata una delle esperienze più formative della mia vita, mettendomi in contatto con persone di nazionalità differenti e, mettendo alla prova anche me stesso.
Avevo voglia di andarmene dall’Italia, di evadere un po’ e di allargare gli orizzonti. Siena era la città dove studiavo, ma iniziava ad andarmi stretta. Mi trasferii, attraverso l’Erasmus a Tallinn in Estonia. Le attività che facevo erano praticamente le stesse che svolgevo sempre, come andare all’università, uscire la sera, studiare, fare la spesa, ma tutto era diverso. Le sensazioni erano diverse, il sentire una nuova lingua sconosciuta, il praticare e parlare in inglese con gente di altre nazioni, gli orari, tutto sembrava come se una nuova vita stava iniziando. Tutto è sconosciuto all’inizio, a momenti fa quasi paura, ma poi, piano piano, tutto diventa familiare, facendo fatica anche a distaccarsene, non volendo nemmeno più andare via.
All’inizio, però, non è stato così bello; le differenze culturali si facevano sentire, un ragazzo meridionale come me ed un ragazzo estone hanno due personalità totalmente opposte, dunque non è stato facile integrarmi, arrivando quasi ad odiare la città (anche per via di un inverno rigido, e con solo 3 ore di luce al giorno), ma poi, una volta che riesci ad integrarti tutto diventa molto più facile. Inizialmente, dicevo sempre questa frase: “Io non ci tornerò mai più a Tallinn!”, invece ora mi sono addirittura trasferito.
Vivo a Tallinn perché, grazie all’Erasmus ho creato anche contatti lavorativi, infatti, mi sono trasferito per lavoro e soprattutto perché una volta tornato in Italia, sentivo che avevo lasciato un pezzo di cuore e mi sentivo fuori casa. La mia casa rimarrà per sempre il mio paese, Gravina in Puglia, anche perché vivendo all’estero impari anche ad apprezzare cose che prima disprezzavi o non valutavi abbastanza della propria città, ma avevo bisogno di andare lontano, di fuggire e andare via da un paese chiuso e stretto di mentalità, avevo bisogno di ritornare dove davvero sono stato bene, dove davvero ho vissuto.
Inizialmente, le paure prima di partire erano tantissime, avevo paura di vivere da solo, di morire di solitudine, di non riuscire a farmi capire anche con la lingua, di allontanarmi dalle persone a me care che lasciavo in Italia, ma ho lasciato perdere tutto, con forza e determinazione mi sono tuffato in questa esperienza che mai dimenticherò.
Oggi, non sono più lo stesso, tutte le paure che avevo prima sono del tutto svanite, ho arricchito il mio background di vita ed anche il mio Curriculum personale, grazie anche a tanti contatti che ho creato durante la mia permanenza qui a Tallinn. La mia decisione, è stata, e continua ad essere, anche se oggi al di fuori dell’Erasmus, un’esperienza indimenticabile ed insostituibile, che mi ha regalato tante emozioni, tanti amici sparsi per tutto il mondo (essendo punti di riferimento per continuare a viaggiare, perché nella vita non bisogna mai smettere di restare fermi in un posto) e soprattutto che ha arricchito il mio bagaglio culturale mai pieno, facendomi sentire sempre pronto ad apprendere ed ad arricchirmi, giorno dopo giorno.
